domenica 11 ottobre 2009

il complesso meccanismo del...

- cosa aspetti?, fallo!

si fallo e poi ti resterà poco a cui pensare, se non i sensi di colpa. maledetti, come ragni ti assalgono, ti prendono alla schiena, e con il loro veleno caldo ti ignettano immagini flash dei tuoi più reconditi sbagli. errori, se potessimo censurare i nostri ricordi non staremmo male. agiremmo senza rimorsi, freddi. non sentiremmo il dolore degli amori che finiscono.

- aspetto che tu mi faccia il monologo. su dai, da bravo cattivone; per una volta che vince il bene, io, e il male è atterra agonizzante non mi fai il monologo!?. ma che razza di nemico sei? ok, forse ti sto soffocando un pò troppo con il piede. ora lo sposto... ecco, contento? ora parla e dimmi di te. oppure, tu come gli altri cattivoni e criminali, riveli i tuoi malvagi piani solo nei momenti di spavalderia? quando, ormai, credi di aver la vittoria in pugno e poi ti viene strappata dalle mani come ruba bandiera. che clichè imbarazzante.

almeno ora riesco a respirare. bastardo... dio, ma perchè cazzo si arrogoa il diritto di essere dalla parte del giusto?. se questo stronzo avesse pensato a me nel momento del bisogno anche io avrei ancora il mio lavoro, mia moglie e le mani pulite. invece, qui, si preferisce curare che prevenire. ma è assurdo sono dalla parte del male, sto rubando per me, e mi faccio queste seghe mentali proprio adesso. ora che gli rispondo a questo coglione? il mio piano era semplice... volevo dei soldi, punto. volevo vivere; meglio continuare a vivere come prima. non troppo ricco, ma almeno da riuscire a cenare la sera.

- ... - faccia misto pensante e rintontita, con accentuato rincoglionimento per le botte - fratello calmati, io volevo solo portare a casa i soldi, suvvia avrai anche tu una maglie. bè, la mia mi lincia se non porto da mangiare a casa. anzi, ora se mi lasci dovrei andare a comprare dell'affettato e un pò di latte.

- fratello? hai mezz'ucciso un poliziotto e spaccato una costola a una vecchietta e ti senti alla mia pari? sei senza scrupoli, una merda. hai toccato il fondo, non hai pensato in bene. forte, mi fa ridere che tu mi chiami fratello. ora la gabbia è quel che ti aspetta. finirai con quelli come te.

ovvero? quelli che ormai esasperati da: debiti, famiglia, suocera, strozzini e lavoro, lavoro, lavoro sono esplosi? si penso si riferisca a quelli. il marcio della società marcia. il lombrico che termina di divorare la mela che ormai si sta putrefacendo. e allora tu che cosa saresti? l'aquila, che prende la mela e per un pò la fa librare nel cielo?, la stessa, che dopo la farà ripiombare al suolo o la farà divorare dai proprio piccoli. il bene, che diventa male. oppure il male che si traveste soltanto da bene, come Cesare.

- ok, ok, bello. calmiamoci, se mi lasci ti do una parte del bottino - se accetta giuro che divento un fedele devoto a Obama e professo la sua religione, divento buono e come il presidente tento di fare il possibile; per salvare me ovviemente. ma non accetterà mai. - allora? sono più di due miliardi di dollari... pensa a quante tutine colorate e super accessoriate potresti comprarti!

ok, questa la potevo evitare.

- vabene, accetto. infondo non fanno mai male un pò di soldi.

- devvero?

- si

- ok, grazie amico... sono

- si sei un carcerato in più nella prigione di stato lo so, lo so. ora ti arresto e mi prendo i soldi, magari li cedo ai poveri per far vedere che sono buono, poi mi compro una ferrari e me ne vado in giro con la mia vera identità.

- stai scherzando, fratello, ahah mi è piaciuta. no, davvero scherzi.

- no

bastardo, possa morire, lui e la sua doppia faccia, identità. solo i supercattivi non hanno una doppia identità, mi domando? non è giusto. loro fanno il bene mascherati, magari in realtà sono dei pedo-pornografici o degli imprenditori senza scrupoli o dei papponi, noi smascherati in continuazione non possiamo goderci un cazzo. botta dopo botta... è questa la filosofia del cattivo. e botta dopo botta siamo portati sempre al male.

- ok, preferivo che mi uccidessi.

- no, io ho delle regole precise. ti è andata male. ritenta, sarai più fortunato. ma penso di no.

te possino!


la ricezione del cellulare non va bene. per questo d'ora in poi ho deciso di chiamare con una pietra e parlare un pò tra me e me.

scrittore n°1... rincoglionito e lacerato ta giusto e sbagliato.

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