giovedì 10 settembre 2009

friends, splatter, fetish, trash and underground

si discuteva l'altra sera, meglio, ci si sbronzava di discorsi idioti. si ragionava sull'anderground, che spesso abbiniamo al trash. e mentre mi balenava in mente l'idea di underground come ferrovia sotterranea dove servono caffè a persone rivoluzionare e alternative i miei, cari, psicotici amici terminavano il discorso con un contorno di porcate splatter su sfondo fetish. e per concludere l'immancabile drinchetto erotico; che scivola nell'intestino come assenzio. ti brucia la bocca e ti fa sognare. i discorsi si districavano più o meno così:
- si, smettiamo di farci le sorelle degli amici.
se ne viene con questa uscita, sentendosi chiamato in causa; perchè lo è. tutti lo guardiamo come a dire: cristo, ma se tu sei il primo.
e si va avanti. il mio amico guarda l'altro e serio con una voce misto: mike buongiono, pace all'anima sua, e vecchia prof di inglese che scorda le parole italiane
- ma che cazzo ti fai tu, ammettilo, ti inculi le vacche morte.
e insieme
- ma te l'immagini.
si passa al delirio.
- ok, ragazzi, basta. smettiamola con le sorelle.
- ok, smettiamola. passiamo alle zie... sono più mature.
momento. il vomito ha raggiunto la mia gola; ma al posto di uscire è andato dritto al cervello contaminando i neuroni. mi mandano immagini delle mie zie nude. cancella, cancella, cancella.
così il mio amico fa.
- cristo, vorrei riempirla di clcestruzzo mia zia, che schifo. le murerei la figa.
forse mia cugina. scometto che se adassi e le chiedessi di trombare lo farebbe.
arriviamo alla zona genere fetish-porn. e dentro con le fantasie. così il mio amico confessa di avere una proprensione feticistica per i piedi, chi per le gambe e chi per la faccia.
- io le verrei sulla pancia.
- io le verrei suelle mani.
- io le leccherei i piedi.
silenzio, sguardi fessi fissi a fissare il vuoto. come cercassimo nel buio qualcosa che luccicaasse. qualcosa ancora di sano nel nostro amico, per noi è assurdo quello che ha detto.
e lui serio.
- quando gleilo chiedevo alla mia ragazza lei restava un pò imbarazzata. ma vorrei leccarle i piedi
silenzio, ancora. e poi riprendiamo con la casciara.

io penso al mio amico, a quello che ha detto. dopo poco mi rispondo: bè l'amore è anche questo, una gentile sottomisione alle proprie voglie.

scrittore n°1... non, eccessivamente, in sè

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