domenica 6 settembre 2009

Sulla cima più alta... nel baratro più profondo.

PREMESSA: Non sono il tipo che scrive barzellette... adesso scrivo anche io qualcosa...

Sono seduto qui, nell’angolo di una strada, sento l'odore dell’umido addosso, piove, fa freddo. invidio chi durante la tempesta se ne sta nel suo posto al caldo. No, anzi non l'invidio per niente chi se ne sta nel suo posto al caldo. Io sono qui e mentre guardo l’ingorgo stradale che si accanisce su di me schizzandomi acqua sporca addosso. proprio come il cielo ha scelto di fare oggi. nella mia mente c’è altro, si... una casa, una famiglia, l’atmosfera notturna, la riunione davanti al camino, tutti al caldo, in attesa di guardare un film o disquisire tranquillamente... STOP!... Un altro schizzo addosso. sono fradicio. mi sveglio a volte. è incredibile come le situazioni più disparate possano portarti alla riflessione. mille idee che si accavallano le une sulle altre. tu sei li pronto a scacciarle... e loro torneranno, insistentemente a bussare alla tua dannata porta. tu ancora una volta non troverai il coraggio di lasciarle fuori. si proprio li... dove l’ingorgo si accanisce su di te. il cielo ti sputa in faccia, quando ti sembra di essere il più solo al mondo, e loro ti tengono compagnia. ma Alla fine dei conti io mi sento apposto. Io non ho bisogno di una stramaledetta casa con una famiglia e un camino. Io ho bisogno soltanto di me stesso e delle mie idee. e loro promettono di sollevarmi da questa situazione. chissà perché poi?... io non ci trovo nulla di spiacevole. si, certo, sono fradicio, ubriaco senza aver bevuto, sballato senza aver fumato eppure sono felice. di certo non sprizzo gioia, ma sono felice.
Dannazione! con chi sto parlando? siamo solo io, me stesso e il marciapiede bagnato che mi fissa da un eternità, mi chiedo cosa voglia da me. Comunque il punto è: io sono felice e non lo sono, infondo se uno si impone di essere felice, lo è... anche se tutto va di merda. ora mi chiedo: Potrei restare qui tutta la notte... prima o poi smetterà di piovere. Perchè alzarmi se qui sto bene? Io voglio restare qui ma non voglio.
Dannazione! non lo so. non lo so, Non bisogna mica trovare sempre una ragione. Io ci resto e Basta.
Io diventerò qualcuno, o forse qualcosa. La gente ricorderà le mie idee, il mio modo di pensare, e non me. ma si, Perché no? anche io posso diventare qualcuo, voglio dire, qualcosa. Il mondo offre così tante possibilità, il mondo è crudele, ma basta esserlo di più. dimostrare chi sei. bisongna solo trovare un modo per farsi apprezzare. solo.
Potrei diventare un poeta. chi, o cosa, è un poeta? Un ubriacone, un drogato che approfittando dell’assenza del suo senno, butta giù quattro parole su un pezzo di carta... lui non deve mica spiegazioni. fa soltanto in modo che venga letto ciò che la sua essenza, o ciò che ne rimane, ha vomitato. sta poi a qualche letterato, che magari ha sprecato tutta la vita per interpretare una sola poesia, sforzarsi di interpretare. di inventare un significato per delle parole che, infondo, potrebbero non avere alcun senso. Chi lo sa. il poeta non interpreta si lascia interpretare. intanto le sue parole, frutto di una sbronza, diventano famose ,chi le santifica, chi le considera lezioni di vita, chi non le capisce e pensa che sicuramente ci sia un significato troppo profondo, forse nascosto, forse troppo complicato per lui. A pensarci bene, non farò il poeta.
potrei diventare un pittore, lascerei che la mia astrazione parli per me. Cos’è un pittore? è un poeta bravo a giocare con le mani? un poeta che ha perso la parola? visto che molti dei quadri sono interpretabili? chissà, anche io potrei diventare famoso dipingendo la mia chiappa destra accanto alla faccia del presidente.Chi si prende gioco del pittore, chi la vede come ribellione verso lo stato, o semplice voglia di trasgredire. Come ho già detto lasciarsi interpretare. ma non sta a me farlo.
potrei diventare un musicista. potrei esprimere me stesso attraverso la musica, le note. loro scorrono e mi trasportano. Potrei diventare un virtuoso della chitarra, il batterista gay, il pianista pazzo che si da fuoco per spettacolo, il violinista solitario che spreca la vita a spaccarsi le mani. Sotto gli occhi di tutti.
ma se mi facessi prendere come burattino? un povero illuso che tenta il tutto per tutto pur di mettersi in mostra. insomma io non voglio che in futuro si stampi la mia faccia su una maledetta scatola di cereali o che si racconti di me in un libro per bambini. Mi rendo conto che più mi sforzo per trovare una soluzione... più ogni mio pensiero viene vanificato. mi sembra di essere, quasi, inutile. forse dovrei lasciarmi andare alla naturalezza, verrebbe meglio apprezzata. Si! io resto quello che sono, non poeta, non pittore, non musicista, non fenomeno da baraccone. non burattino nelle mani dell'industria.
solo io. Io.
il marciapiede bagnato che mi tiene compagnia, l’aria così crudele. comincio ad abituarmi.
Qui nel mio “caldo“ angolo di strada... ASPETTO CHE SIA IL MONDO A VENIRE DA ME.

Scrittore n°2...

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