lunedì 7 settembre 2009

il vago viaggio del vagabondo vagamente veggente

il mio amico è gay. è un inizio interessante. ebbene si è gay. non ha bisogno di maschere, non se la prende se lo si sfotte e non è mai spudorato. il mio amico ha una vita felice. piace prenderlo nel sedere e non si vergogna di dirlo. il mio amico è fidanzato. ora, dopo un master a N.Y., è ritornato qui in Italia. il mio amico vive abbastanza tranquillamente. nella sua zona la gente sparla, ride e lo accetta.
il mio amico però se ne infischia, non ha tempo delle dicerie da strada. lui dorme in un attico... modesto, ben arredato. ha una famiglia che gli vuole bene. il mio amico è stato massacrato di botte. ora riposa in pace con il suo compagno. scomunicati entrambi dalla chiesa. loro riposano nell'eterno... non nel paradiso, troppo banale sarebbe stato per loro finire in paradiso. loro meritano di stare nell'eterno e non hanno bisogno della calma, degli angioletti e dei papi e vescovi pedofili con manie sessuali. loro hanno scelo di prendere un'altra strada e di percorrerla all'infinito. ora la tomba è bella colorita di fiori e alla tv mandano, ipocritamente, schifati notizie sulla morte del mio amico. dicno: non succedrà più, o speriamo la gente cabii, li accetti. sono uomini. è così che dicono alla tv... sono unomini. dio, che ridere. ci mancherebbe che fossere trattati anche da animali. dicono: in fondo è gente come noi. no, non come voi. mai come voi, poveri repressi. loro hanno fatto scelte. noi ci facciamo segliere, vestire, ipnotizzare e inculare da tutto quello che ci passa e ci dicono le industrie. ce la prendiamo in culo, senza mezzi termini. per questo, noi non siamo differenti da "loro". siamo uguali ma senza capacità, possibilità, di scelta.
ora smetto di fare prediche e finisco di vedere il mio tg, mangiando nestle, commentando su come sia ingiusto lo spreco di acqua e di come il mare sia inquinato. si, lo farò comodamente seduto. lo farò per scordare con problemi più seri la morte del mio amico... che presto i giornali scorderanno. e andremo avanti a bruciare barboni e cacciare clandestini, senza risolvere il problema stringendo patti su carta. il mio amico si stava candidando, forse sarebbe stato bravo o corrotto. ma, ora, continuiamo a riposare in pace... amen.

ho la chiamata alle quattro di pomeriggio. stasera ho una cena da amici alle nove.
la cena si terrà a casa di una nuova coppia appena sposata. una ragazza e un ragazzo. classico, come si vorrebbe. come dovrebbe essere. sposalizio in chiesa, festa, regali e luna di miele.
la cena termina. è stata una bella serata. mi sono divertito, tutti felici.
dopo qualche mese la coppia, normale, si lascia. non ci resto male. non mi interessa affatto, consolo il mio amico. il motivo? dice lei; che sono troppo diversi.
non commento. passano i mesi e il mio amico è sempre più fuori di sè. non pensa ad altro che a due persone completamente uguali. se lo volete sapere non è diventato gay. no, ora è un simpatico trentenne che vive con la mamma. la sua vera anima gemella.

quanto durerò, dice la farfalla, con questa vita lieta?
che cosa succede al mondo? dice il nonvedente.
chi è alla porta? dice il veggente.
chi può prevedermi? chi può accettarmi? chi può accontentarmi? chiede il vagabondo.

scrittore n°1...

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